napolipiu La rivalità tra Cagliari e Napoli è uno dei più stupidi rancori di tutta la serie A. Angelo Forgione spiega come nasce l’odio sportivo tra sardi e napoletani.
Come nasce la rivalità tra Cagliari e Napoli?, di chi è la colpa? perché è nata? a questi interrogativi ha risposto il giornalista e scrittore Angelo Forgione. Il meridionalista sulla propria pagina facebook ha spiegato come nasce il più stupido dei rancori sportivi: quello tra cagliaritani e napoletani
LA RIVALITÀ TRA CAGLIARI E NAPOLI
“Fonseca, il Piacenza, il colera. E ci risiamo! Ogni volta che si approssima il match calcistico tra Cagliari e Napoli, l’ambiente sardo carica il match, definito come “la partita dell’anno”. Un rancore ultraventennale dalla parte dei tifosi rossoblù.
La rivalità tra Cagliari e Napoli nasce nel 1993 con il “pomo della discordia” Fonseca e ha come “pietra dello scandalo” il sostegno dei tifosi napoletani al Piacenza nello spareggio-salvezza disputato al San Paolo tra Cagliari e, appunto, Piacenza nel 1997.
La storia è questa. L’idolo dei tifosi sardi, Daniel Fonseca, passò dal Cagliari al Napoli nell’estate del 1992. Tornò in Sardegna da ex, d’azzurro vestito, il 6 dicembre dello stesso anno. Fu ricoperto di fischi, si innervosì e si fece espellere.
Ancora un ritorno in Sardegna il 17 ottobre 1993, e fu rivincita con doppietta che consentì al suo Napoli, guidato da Marcello Lippi, di espugnare Cagliari. Il bomber, ancora sonoramente fischiato e offeso, si sfogò indirizzando il gestaccio dell’ombrello alla curva cagliaritana“.
TERRONI CHE CHIAMANO TERRONI
“I supporters azzurri, continua Frogione, inneggiarono al loro nuovo beniamino, ormai perfettamente a suo agio nella realtà partenopea. I tifosi del Cagliari risposero indirizzarono cori privi d’intelletto all’indirizzo dei napoletani: «Terroni.. terroni…».
Dimenticando che all’epoca dello storico scudetto di Riva, quello voluto dalla politica democristiana e dall’imprenditoria chimica lombarda per lottizzare (e inquinare) la Sardegna, venivano accolti a Milano e a Torino al grido di «pecorari… banditi», così come disse pure Gianni Agnelli dello stesso Riva.
Dimenticando anche le coordinate geografiche di Cagliari, che è più a sud di Napoli, geograficamente meridionale quanto Cosenza o Crotone, e ancora più drammaticamente meridionale per la politica italiana.
Offesa geografica cervellotica anche per il giornalista RAI Antonio Capitta, sardo, che dopo l’incontro confezionò il servizio per “La Domenica Sportiva” ponendo il quesito: «Perchè gli ultrà del Cagliari chiamano “terroni” i loro colleghi napoletani?».
A partita conclusa, gli ultras sardi andarono ad appostarsi al porto di Cagliari per aggredire i napoletani in partenza“.
SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E NAPOLETANI
Forgione sulla rivalità tra Cagliari e Napoliaggiunge: “Così ogni ritorno del Napoli a Cagliari si trasformò in una chiamata alle ostilità a base di cervellotici cori razzisti. Fino al 15 Giugno del 1997, quando proprio lo stadio di Napoli fu designato quale sede neutra per lo spareggio salvezza tra Cagliari e Piacenza.
Gli ultras azzurri più accesi presero la palla al balzo e presenziarono per parteggiare per gli emiliani, peraltro allenato da Bortolo Mutti, già destinato alla panchina azzurra. I supporter della squadra della città più grande del Sud a sostenere una nordica, invece che la “meridionale” isolana.
Ne seguirono pessime provocazioni reciproche dentro e fuori lo stadio. Tra queste spiccava lo striscione “NAPOLI COLERA”, come se Cagliari, nel 1973 (e non solo), non fosse stata colpita dalla settima pandemia, partita dal Sud-Est asiatico e penetrata nel Mediterraneo attraverso il continente africano.
Lo spareggio del San Paolo decretò una dolorosa retrocessione sul campo del Cagliari in serie B, proprio a Napoli, nello stadio degli ormai odiati napoletani. Dall’ombrello di Fonseca, 26 anni sono trascorsi e tanta stupidità continua a scorrere. Potere divisorio del calcio, purtroppo“.