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CdS-La frase di Insigne ai compagni del Napoli prima del rigore

Lorenzo sbaglia il primo penalty ma sul secondo non perdona: la scelta coraggiosa del capitano che poi sotto la curva si sfoga con un gesto plateale

di Antonio Giordano

Sei minuti sono un battito di ciglia d’una notte perfida, tra ombre che s’allungano e paure che soffocano e strappano via pure l’aria: «Via, via, tiro io». Al 17′ del secondo tempo d’una partita torbida, piena di tackle del destino,Lorenzo Insigne ha spiegato cosa significhi essere leader e anche capitano e cosa si nasconda nelle sue giornate rumorose, racchiuse dentro un contratto: da trecento secondi o anche meno, se ne andava in giro con i fantasmi, dopo aver scaraventato tra le tenebre un rigore angosciante, ma quando Aureliano ha indicato il dischetto per la seconda volta, lo scugnizzo s’è fatto largo tra i dubbi del Napoli, ha preso il pallone e l’ha sistemato dove serviva, spiegando a gesti – un po’ hot – come si reagisce alle disavventure.

La svolta di Napoli-Venezia

Napoli-Venezia è stata tante cose, normali e straordinarie, banali e pure geniali, ma la svolta è in quell’istante, nella glaciale freddezza che Insigne sistema a undici metri dal terrore e si libera dei demoni che lo stavano possedendo.

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