“Ora è lui al centro dello spogliatoio, il leader, l’uomo che è chiamato a parlare con Spalletti e con De Laurentiis. È toccato a lui, il sindacalista del gruppo (ovvio, è il capitano eletto per acclamazione), qualche giorno prima la cena a Valle di Maddaloni organizzata dalla società, ricevere rassicurazioni del presidente che a fine anno ci sarà un regalo alla squadra in caso di conquista dello scudetto (c’è di mezzo anche un bel po’ di scaramanzia).
Nessuna delegazione del gruppo, solo Di Lorenzo. Un “regalo” non un premio-scudetto. Non cambia nulla nella sostanza. Ma nessuna intesa, non c’è bisogno. Nessuna cifra, anche perché non avrebbe alcun senso. Ci penserà De Laurentiis a riconoscere ai suoi eroi il riconoscimento per lo strepitoso cammino.
In Champions League
Lo spogliatoio è rimasto sorpreso, magari c’è pure chi si aspettava qualcosa di differente ed è rimasto colpito, ma alla fine che volete che importi ai giocatori che sono a un passo dalla gloria calcistica? E poi c’è tempo ancora per parlarne. Un “regalo” per lo scudetto ma anche un altro, legato al cammino in Champions.
Ma non al passaggio ai quarti di finale: non ci sono bonus nel caso gli azzurri riuscissero a eliminare l’Eintracht. Senza pattuire cifre, deciderà De Laurentiis che non vuole trattative su questo tema, anche perché soprattutto per la Champions ogni calciatore ha la sua buona dote di bonus: per esempio, Osimhen ha un extra di quasi 260 mila euro legato alla qualificazione in Champions”.