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CdS-Napoli, Fabian Ruiz con Spalletti è un todocampista

Imposta la manovra, detta i tempi, recupera palloni e va anche in gol. Fondamentale Anguissa che gli copre le spalle offrendogli libertà di manovra. Nonostante l’ottimo avvio in campionato non è stato convocato da Lucho nella Roja

Il todocampista è tornato: inchino e gol. Un paio, finora, alla Fabian: sinistro preciso e perfetto e via. E mica soltanto questo, per carità: prestazioni di qualità, personalità e sacrificio come non gli riusciva da un po’. Di fioretto, sciabola e spada: ce n’è per tutti i gusti da quando è arrivato lo scudiero Anguissa al suo fianco. Sì, la presenza di Frank è stata fondamentale in campo proprio come quella di Spalletti in panchina: lo ha trasformato, il signor Luciano. E anzi prima lo ha riportato allo splendore delle prime uscite con Ancelotti – l’uomo che lo ha voluto – e poi lo ha migliorato sotto tutti i punti di vista sia in nel centrocampo a due sia a tre. Per altro in un ruolo che Ruiz non sentiva per niente suo: un regista magari non puro, non classico, ma comunque in grado di dettare i tempi e di lottare come raramente s’era visto prima per una questione di passo e di caratteristiche; e soprattutto di strappare. Di coprire la trequarti, rifinire o arrivare alla soluzione personale: todocampista, appunto. Il tempo delle prime sette, del settebello che il Napoli esibisce con orgoglio dall’alto della classifica, è di certo anche quello del miglior Fabian di sempre. E il paradosso? Per la seconda volta consecutiva è stato ignorato da Luis Enrique. Senza Roja, dunque, ma con un po’ di red molto british: neanche il tempo di riconquistare la scena che dalla Spagna hanno subito tirato fuori l’interesse dello United.

 

Piani saltati

E allora, il ritorno di Fabian. L’acquisto fatto in casa, se vogliamo: in estate, dopo il disastro economico del fallimento Champions, Ruiz era infatti considerato il sacrificabile d’oro insieme con Koulibaly. Il giocatore che, per una logica teorica di mercato, sembrava il più appetito sulla scena internazionale: e invece la teoria e la pratica non hanno fatto match e alla fine di offerte vere e proprie, al di là di una richiesta di informazioni firmate Psg e Atletico, non c’è stata l’ombra. Ruiz, 25 anni e il contratto in scadenza nel 2023, tra l’altro pensava di capitalizzare l’Europeo: avendo scelto volontariamente di interrompere il dialogo per il rinnovo con il Napoli, probabilmente immaginava che dopo una grande coppa con la Spagna avrebbe potuto valutare una serie di soluzioni interessanti per il futuro. E invece, nada de nada anche in quest’ottica: poco spazio e partite così così; in linea con quelle giocate in campionato nella stagione precedente, davvero magra in termini di risultati. Un anno di progetti andati per aria.

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