Il neo allenatore azzurro si presenta: “Ho rifiutato tante squadre, ma questa è giusta per me. Adl: “Ecco Ringhio star”
E’ cominciata l’era di Rino Gattuso a Napoli. Alle 14 il nuovo allenatore ha già svolto il primo allenamento sotto gli occhi attenti di Aurelio de Laurentiis, a bordo campo ad assistere al torello.“Benvenuto Rino!”, ha twittato il presidente azzurro, ufficializzando di fatto il nuovo allenatore. Ringhio si è presentato regolarmente a Castelvolturno e ha subito preso contatto con la squadra dopo il passaggio del turno in Champions e l’atteso esonero di Carlo Ancelotti. L’ex tecnico del Milan siglerà un contratto di 18 mesi, ma a giugno si farà il punto della situazione per valutare la sua esperienza. Ingaggio da 2,6 milioni di euro più, come rivela Il Mattino, un maxi premio in caso di qualificazione in Champions League.
LA CONFERENZA LIVE:
AdL: Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito finora. Io rimango suo amico, tra noi c’è un rapporto limpido e sincero. Mi dispiace aver letto che ci siano stati dissapori. Non è vero, mi dispiace che le cose siano andate così. Ma spesso tra marito e moglie ci si divide ma restano i buoni rapporti. Noi abbiamo coltivato un sogno, ci siano svegliati all’improvviso. E io per non rovinare il suo palmares, l’ho salvaguardato e ho detto ‘Ognuno vada per la propria strada’. Adesso è il momento di Ringhio Star. Che non ha bisogno di presentazioni e vuole darvi delle risposte perché è uno che ha assimilato nel passato il Napoli osannato da Arrigo Sarri e lo ha applicato anche al Milan cercando di fare meglio di quanto si potesse fare arrivando quinto.
Gattuso: Perché e quando ha detto sì al Napoli?
Negli ultimi dieci anni è protagonista in Italia e in Europa. In campionato non sta attraversando un grande momento ma è una grande squadra. La prima volta che ho visto il presidente è stato domenica alle 21 negli uffici della Filmauro. Ho fatto 12 ore avanti e indietro.
Vi siete sentiti con Ancelotti?
Con Ancelotti ci siamo sentiti stamattina. Sono stati due giorni non facili. Sapevo di dover affrontare, chiarire con Carlo. Che si è dimostrato ancora una volta un papà calcistico. Nei momenti di difficoltà in questi anni l’ho chiamato per un aiuto. E ancora una volta ho avuto conferma di quello che è. Un grandissimo uomo. Non fate paragoni. Lui ha vinto tutto nel mondo. Io sono giovane, devo ancora dimostrare tanto e spero di fare quello che ha fatto lui. Anche il 10%.
AdL. Se fa il 10% a Napoli sono dolori…
Gattuso: Obiettivo?
Questa squadra non può stare fuori dall’Europa, dalla Champions. Vedere questa squadra in settima posizione crea un po’ di imbarazzo. Quando parlo di Europa parlo di Champions. E ha tutte le possibilità per giocarsela.
Come si riparte?
Testa bassa e pedalare. Cosa posso dare io? IO so quello che posso dare, la società e la squadra mi devo aiutare. E io altrettanto. Dobbiamo solo pensare a uscire da questo momento negativo.
Come si recupera il rapporto coi tifosi?
Con i risultati, con il senso di appartenenza e recuperare più punti possibili. Ed esprimere un buon gioco.
Durata del contratto?
Chi fa questo mestiere è legato ai risultati. Anche se il presidente mi proponeva sei mesi, io sarei venuto ugualmente. Penso che questa squadra sia importante, di qualità. I giocatori sono funzionali a quello che voglio fare. 4-3-3? Nella testa ho questo, ho i giocatori giusti per fare questo sistema di gioco. Il mio staff? Sei più io.
Ibra suggestione o qualcosa di concreto?
Voglio parlare di quelli che ho adesso.
Ancelotti l’ha sentito solo stamattina, quindi?
Non mi sembrava il caso di chiamarlo prima di una gara così importante per il Napoli. E penso di aver fatto bene.
Il Napoli ha reso meno anche per problemi collaterali. Problema di stimoli?
In questo momento dobbiamo pensare cosa non ha funzionato il campionato. Possiamo migliorare la linea di difesa, la fase di palleggio.
Ancelotti le ha detto tutto?
Carlo è una persona navigata. Abbiamo parlato, è stato molto importante sentire quello che mi ha detto.
Che squadra ha trovato?
Una squadra consapevole che può fare di più, che ha voglia di rivalsa, che ci sono. Che non si aspettava di essere in questa posizione. Ho avuto sensazioni buone. Ho fatti i complimenti al presidente per le strutture e l’organizzazione che ho visto. Sono rimasto molto colpito.
Più responsabilità di quando è arrivato al Milan?
Sì. Amo il mare. Ma adesso mi sono messo in un mare grande, dove rischio di annegare. ma io non ho paura di nulla. Ho la consapevolezza di poter lavorare con persone molto preparate e in questo momento si parla la stessa lingua. Ora servono risultati. E’ un motivo di orgoglio essere qui, ho rifiutato tante cose perché non mi sentovo pronto, non mi piacevano le squadre. Qui c’è tutto per fare bene. C’è da lavorare tanto. Adesso tocca a me e al mio staff.
L’organico le va bene così?
Adesso alleno quello che ho a disposizione. Di mercato non risponderò. E’ una mancanza di rispetto verso i miei giocatori.
Orgoglioso di essere del Sud. Adesso lo è ancora di più?
Io penso in calabrese. Dopo devo sforzarmi a trasformarlo in italiano. I miei vivono giù, ma le origini ti rimangono.
Pensi che sia sanabile quello che forse si è rotto con i giocatori?
La percezione che c’è all’estero è molto più importante di quello che pensate voi. C’è un parco giocatori che ha mercato, sono giocatori di qualità. Qualcosa non avrà funzionato ma ora io sono qui e voglio toccare con mano. Mi piacere parlare all’anima delle persone. I rancori, le situazioni personali non portano da nessuna parte. Concentriamoci e lavoriamo.
Ha già in mente che squadra mandare in campo?
Sì, domani vediamo chi è a disposizione. Affrontiamo anche una squadra carica a pallettoni. Non è un caso che sta facendo buoni risultati.
Quale miracolo spera di compiere?
L’obiettivo è recuperare i punti e centrare la Champions League.
Punterà su Insigne?
Punterò su tutti. E’ il capitano di questa squadra, ne è il simbolo. Ho il dovere di recuperare tutti e metterli nelle condizioni di esprimersi al massimo.
La squadra sarà diversa da quella di Ancelotti?
Ci sarà qualche cambiamento di posizione. Non mi piace giocare con due linee da 4. Lo staff di Carlo aveva una metodologia non tanto diversa dalla mia ma vediamo.
Qual è il miglior motivo per scegliere Gattuso?
Io ho scelto il Napoli perché sono venuto in una grandissima società, è una squadra di grandi giocatori. Ho detto subito sì. Discorsi sul denaro ne sono stati fatti dopo. De Laurentiis mi ha scelto forse perché sono brutto, ho la barba. Adesso sono mezzo bianco e mezzo nero…
Ai tifosi cosa dice?
E’ la squadra, come scendere in campo. Dobbiamo essere bravi noi con buone prestazioni a far tornare entusiasmo in città. Ottavi di Champions? Prima pensiamo alle prossime partite. Champions grande palcoscenico poi dove ti giri sbatti su squadre importanti.
AdL: “Ringrazio tutti. Forza Napoli e ci vediamo sabato allo stadio”