NAPOLI – Tre punti importanti, come l’ossigeno. Aria pura per riprendere un attimo a respirare, dopo lunghe settimane di malumori, diatribe ed apnea fino al ritiro di Pozzuoli. Il Napoli, tornato alla vittoria al Maradona, a seguito di una partita brutta e soffertissima contro la Salernitana, ritrova un piccolo segnale di fiducia nei propri mezzi, essenzialmente per il risultato conseguito. Certo, il ritmo non è stato certamente dei migliori. Latita il gioco, per lunghi tratti del match non si sono registrate conclusioni in porta, e i protagonisti in campo, seppur limitandosi ad un estenuante (nonchè inconcludente) possesso palla, sono parsi ancora una volta senza mordente. Quasi senza stimoli, svuotati e svogliati. In parole povere, sembrava il rewind di ciò che si era già visto a Torino e per certi versi contro il Monza. Poi però la squadra ha avuto, finalmente, un sussulto di dignità. Nonostante le polemiche sterili degli avversari, i gol partenopei sono stati più che corretti. Bravo Politano a farsi perdonare con il sigillo dal dischetto, dopo aver lasciato grande libertà di conclusione a Candreva sul suo eurogol, e bravissimo Demme a trovare Rrahmani, in piena zona Mazzarri, per la zampata del definitivo 2-1. Sugli spalti, si è gioito. Fa quasi tenerezza sottolinearlo, ma è bene evidenziarlo, perchè è stato un urlo liberatorio quello di Amir, che dal campo è rimbalzato sulle tribune. Una valvola di sfogo necessaria, per provare a scacciare via l’apatia che ha avvolto i campioni d’Italia da ormai diversi mesi. Alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana in Arabia, serviva questa piccola sterzata. Il tutto mentre si attendono nuovi innesti dal mercato. Nel reparto arretrato occorre un difensore centrale leader, in attesa che Di Lorenzo ritrovi forza e sostanza. Poi accanto al leader di difesa, si può affiancare (nell’ordine) uno tra Rrahmani, Ostigard e Juan Jesus, considerando Mario Rui (inamovibile) e confidando in un recupero di Olivera. A centrocampo resta imprescindibile Lobotka, poi si necessita di uno spacca-legna forte fisicamente, come lo era Ndombele, non essendoci ancora per un bel pò Anguissa. Perfino Demme ha mostrato, da scontento in casa, un briciolo di amor proprio. Ecco perchè da Zielinski, out per una noia muscolare dell’ultimo minuto, come da Gaetano, è sempre lecito aspettarsi qualcosa in più. Cajuste è andato k.o., e dalle parole di Mazzarri in sala stampa, mi è parso di capire che starà fermo un bel pò: dispiace umanamente per lui, anche se, tiro a giro a parte, non mi ha impressionato. Un pò come Lindstrom, nemmeno impiegato contro la Salernitana, che non riesce a trovare una propria dimensione. Capitolo attacco: va trovata un’alternativa a Politano, ed onestamente andrei a riprendermi Lozano… Fermo restando che Zerbin non può essere considerato il vice Kvara, a maggior ragione dopo la partenza di Elmas. Insomma vanno ultimati questi colpi per far ripartire la stagione nonchè la squadra, orfana di Osimhen, mentre Simeone e Raspadori faticano a centrare la porta (si spera ancora per poco). Appunti di viaggio per Walter Mazzarri, intanto assaporiamo con gusto questi tre punti. Una magra consolazione, se si pensa a quello che si era pochi mesi fa, ma sempre meglio di niente. Se il Napoli gioca, e soprattutto tira nello specchio della porta, non si vede nessuno. Per questo motivo, può sembrare fuori di ogni logica e paradossale, ma se per puro errore si dà un occhio alla classifica, in ottica Champions, nulla è ancora perduto.
“Napoli, tre punti per tornare a respirare, in attesa di gioco e grinta”
14 Gennaio 20240

Fonte:Napoli Magazine
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