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Cds: Il Napoli, Pirlo, il rumore di Zidane: Cannavaro show sui social

Il Pallone d’Oro 2006 tra il sogno di allenare il club azzurro e il ricordo della testata a Materazzi nella finale Mondiale: “Eravamo una squadra veramente forte”

Dalla testata di Zidane a Materazzi nella finale del Mondiale 2006 al sogno di una vita, quello di allenare il Napoli. Fabio Cannavaro show in diretta Instagram con Nicolò De Devitiis. “Ricordo solo il rumore se devo essere sincero. Ero lì vicino. Mi girai e vidi Marco a terra – racconta il Pallone d’Oro 2006 –. Dissi ‘Che cacchio è successo?’. Al di là del dolore ha fatto quello che doveva fare, s’è buttato a terra e arrivederci e grazie. Fu una bella testata”.

L’aspetto determinante è stato il fatto che noi eravamo veramente forti. Tutti danno il merito a Calciopoli e invece no, abbiamo vinto perché eravamo allenati da un grandissimo allenatore e perché eravamo veramente forti. Appena arrivammo in Germania ci dimenticammo di tutto e iniziammo a pensare a quello che doveva essere il nostro obiettivo”.

Cannavaro: “Pirlo? Un bastardo divertente”

Pirlo? È un bastardo, io lo posso dire (ride, ndr). È sottile, ha la battuta dentro, è divertente, non è un musone come sembra. È molto di compagnia”. 

Cannavaro e il retroscena su Chiellini

Quando andai via dalla Nazionale, mi chiamò Chiellini e mi disse ‘Fabio, posso prendere la stanza 205?’. E io ‘Certo, perché mi chiami?’. ‘No, perché ho paura di qualche fantasma. Dopo tanti anni che sei stato lì dentro’. È una persona che stimo molto”.

Cannavaro: “Allenare in Italia mi piacerebbe”

Allenare in Italia? Mi piacerebbe, è normale. Da quattro anni sto sul campo, sicuramente mi sento più pronto, riesco a parlare con i giocatori, riesco a farmi capire nonostante la lingua. Ho il mio staff e le mie idee, questo è molto importante”.

Cannavaro: “Chi non vorrebbe allenare il Napoli?”

Napoli? È sempre stata la squadra del mio cuore. Purtroppo ho fatto poche partite per problemi societari, mi dovettero vendere e dopo non c’è stata più la possibilità di ritornare. Hanno detto che De Laurentiis non mi voleva, che io non volevo andare, cazz…perché non c’è mai stato un contatto vero e proprio. Il Napoli adesso ha un grande allenatore. Sono di Napoli, vivo a Napoli, la mia famiglia è di Napoli. A chi non piacerebbe allenare il Napoli? Spero di fare il mio percorso e di farmi trovare pronto, questo è quello che mi interessa per adesso”.

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