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Cds:Conte, il nuovo decreto del governo: tutte le novità

Cds Il presidente del Consiglio dei ministri ha parlato in conferenza stampa: “Con Regioni e sindacati confronto costante, la filiera alimentare e quella del carburante sempre garantite. Orgoglioso dei cittadini. Sì all’esercito, ma grande lavoro delle forze dell’ordine”

ROMA – “Abbiamo deliberato l’adozione di un decreto legge che riordina la disciplina anche dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale. Il nostro assetto non prevedeva un’emergenza di questo tipo. Per questo siamo partiti con un decreto legge che riordina quello che è la disciplina dei provvedimenti che stiamoadottando“. Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte parla in conferenza stampa da palazzo Chigi sulle nuove misure volte a contrastare la diffusione del Coronavirus nel nostro Paese. “Sin dall’inizio abbiamo adottato un decreto legge che poi ha dato la possibilità con i Dpcm di poter adottare specifiche misure – prosegue il premier -. Con lo strumento del Dpcm abbiamo uno strumento flessibile che ci consente di dosare le misure di contenimento del rischio e di prevenzione. Con questo decreto legge abbiamo regolamentato più puntualmente e in modo più trasparente i rapporti tra l’attività del governo e del Parlamento. Prevediamo che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle Camere e che io vada a riferire ogni 15 giorni”.

Coronavirus, Conte: “Stato e Regioni devono collaborare”

Sul rapporto con le Regioni: “Abbiamo regolamentato anche in modo lineare i rapporti tra gli interventi del governo e le regioni: la competenza sulle misure restrittive deve restare dello Stato, altrimenti si genera molto disorientamento e confusione tra i cittadini. La cornice la riserviamo per noi, ma lasciamo alle regioni la possibilità di adottare misure ulteriori in caso la situazione in talune zone si aggravasse. Avocare dei poteri allo stato centrale rispetto a quelli territoriali, penso ad esempio alla sanità, sarebbe poco funzionale. Loro hanno un patrimonio informativo che noi non abbiamo, loro conoscono meglio il territorio e le strutture e con loro dobbiamo lavorare E questa modalità di procedere sta dando dei risultati. Dobbiamo collaborare. Dal primo giorno abbiamo curato i rapporti con i rappresentanti del governo territoriale in modo continuo e costante, con Speranza e Boccia. Credo che questa sia la modalità migliore, perché riteniamo, in astratto e in concreto, preferibile la strada della collaborazione. La stiamo chiedendo a tutti i cittadini, figuriamoci se non ci riuscissero i rappresentanti delle istituzioni, sarebbe un cattivo esempio“.

Coronavirus, Conte: “Multe da 400 a 3000 euro”

Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte affronta poi il tema delle multe per chi non rispetta l’isolamento: “A livello sanzionatorio abbiamo introdotto una multa da 400 a 3000 euro. Alla contravvenzione ora prevista si sostituisce questa sanzione pecuniaria, ma qualora la violazione fosse compiuta con un veicolo la sanzione verrebbe aumentata fino a un terzo, dunque non c’è il fermo amministrativo. Sono soddisfatto e orgoglioso della reazione che tutti i cittadini stanno avendo. Le forze dell’ordine stanno facendo un attento monitoraggio ma la stragrande maggioranza di cittadini si sta conformando a queste nuove regole e nuove abitudini di vita. Questo ci deve rendere tutti particolarmente orgogliosi. Ho sempre detto che soltanto uniti possiamo farcela. Ciascuno deve fare la propria parte per affrontare questa emergenza, vincere e poterci rialzare quanto prima. Se tutti rispettano le regole mettono in sicurezza se stessi e i propri cari e consentono a tutta la comunità nazionale di uscire quanto prima da questa emergenza”.

Coronavirus, Conte: “Restrizioni non dureranno fino al 31 luglio”

Sulla risposta dell’Italia all’emergenza: “Voglio precisare che non dovete dare credito alla nuova bozza che sta circolando. Si è creata discussione sul fatto che l’emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020: nulla di vero, assolutamente no. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l’Oms ha decretato l’emergenza un’epidemia globale. L’emergenza è stata dichiarata fino al 31 luglio. Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio. È solo uno spazio teorico, ma ho fiducia che finisca prima. Siamo pronti in qualsiasi momento ad allentare la morsa, superare quelle misure, e siamo fiduciosi che ben prima di quella scadenza si possa tornare al vecchio stile di vita. Anzi, io sono convinto che si uscirà migliori. Ognuno di noi sta riflettendo sulla propria vita e sulla scala di valori e questa è un’occasione per fermarsi per fare riflessioni che uno con il tran tran frenetico non riesce a fare e in queste giornate abbiamo più tempo per riflettere e trarne il giusto insegnamento“.

Coronavirus, Conte: “Coi sindacati confronto continuo”

Sulla possibilità di scioperi e tensioni coi sindacati: “I sindacati sanno che con loro la porta di Chigi e dei vari ministeri è sempre aperta. Io lavoro con loro non quotidianamente ma quasi, ritengo che la modalità migliore per assumere decisioni sia il confronto con tutte le parti sociali, che in questo momento è ancora più serrato, ma poi la responsabilità della decisione spetta al governo. La concertazione degli anni Novanta è un periodo storico da considerare superato. Quando abbiamo adottato un provvedimento di chiusura delle attività produttive abbiamo avuto un confronto con sindacati e associazioni di attività imprenditoriali. Detto questo stiamo ancora lavorando con i sindacati perché decidere quali attività sono essenziali e quali no è difficile. L’Italia non ha mai affrontato una situazione di questo tipo. Col senno di poi si può sempre fare meglio. Detto ciò stiamo facendo aggiustamenti, coinvolgendo appunto i sindacati, che a volte non sono rimasti soddisfatti. Mi auguro che non ci siano scioperi di sorta, il Paese non se lo può permettere. Mi riferisco anche ai carburanti”.

Coronavirus, Conte: “Filiere alimentare e carburante garantite”

Sul rischio precettazioni: “Sono convinto che non arriveremo a questo perchè ho visto nel mondo sindacale un senso di responsabilità, dobbiamo tutelare la salute dei lavoratori ed è per questo che siamo stati 18 ore con i sindacati a Chigi. E dobbiamo garantire l’approvvigionamento di tutti i servizi essenziali quindi posso assicurare che sarà sempre garantita la filiera alimentare ma anche l’approvvigionamento del carburante. A tal proposito la De Micheli adotterà un’ordinanza in modo da assicurare i rifornimenti nella penisola e per regolare gli orari di apertura: questo è un modo per venire incontro ad alcune istanze. È chiaro che in questo momento dobbiamo presidiare le attività essenziali“. Sulla possibilità di cambiare linea sui tamponi: “Credo che Borrelli si riferisse a riflessioni della comunità scientifica (quando ha ipotizzato un contagiato ogni dieci persone non censite, ndr), che ci sono in tutti i Paesi. È difficile avere un dato esatto sui contagiati. Il presidente del Consiglio non è un medico, uno scienziato o un infettivologo, sin qui abbiamo sempre seguito le indicazioni del comitato tecnico-scientifico, abbiamo sposato le loro indicazioni e non le abbiamo mai disattese sul modus procedendi sui tamponi che ci hanno suggerito, dunque non c’è nessun motivo per cambiare. Abbiamo una linea di massimo rigore e trasparenza. Gli italiani sono così amanti della loro democrazia e dei loro presidi democratici che secondo me sarebbe stato anche solo impensabile non abbracciare da subito la linea della trasparenza e della chiarezza“.

Coronavirus, Conte: “Sì all’esercito, ma forze dell’ordine efficaci”

Sui risultati sin qui ottenuti: “I risultati ci sono, stiamo vivendo una situazione drammatica, ma stiamo reagendo in modo efficace, rispetto all’esplosione dell’epidemia. Abbiamo riconvertito 78 ospedali come Covid Hospital, abbiamo trasferito 59 pazienti dalla Lombardia in altre regioni d’Italia – spiega il premier –. Abbiamo portato le unità di terapia intensiva, in pochi giorni, da 5.343 a 8.370 e le unità cosiddette di subintensiva da 6.525 a 26.169“. Sul ricorso all’esercito: “Stiamo già utilizzando l’esercito, sia per il personale sanitario medico militare, sia per le pattuglie dell’operazione strade sicure. Ben venga l’aiuto dell’esercito ma i cittadini non devono pensare che la tenuta dell’ordine pubblico sia affidata solo a una militarizzazione dei centri abitati, le forze dell’ordine stanno già agendo in modo molto efficace, ora abbiamo anche il meccanismo sanzionatorio di una multa più onerosa“.

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