Al tecnico “recidivo” due giornate per il rosso: se otterrà solo uno sconto domani contro l’Atalanta toccherà al vice Domenichini
NAPOLI – Mercoledì una collezione di danni e ieri, come una ciliegina marcia su una torta andata a male, la beffa: squalificato per due giornate. Il primo momento complesso e amaro di Luciano Spalletti da quando è allenatore del Napoli è compiuto: gli infortuni di Fabian, Insigne e Koulibaly, che si aggiungono a quelli di Anguissa e Osimhen; il pareggio con il Sassuolo che vale un dolore per tutto ciò che è accaduto, compreso un fallo di Defrel su Rrahmani precedente a quello di Demme; la squalifica figlia dell’espulsione causata proprio dalle proteste dopo il pari che, se il ricorso – su tutte e due le giornate – annunciato dal club non sarà accolto, o lo sarà solo parzialmente, gli impedirà di andare in panchina già domani con l’Atalanta, una delle squadre più in forma e temibili del campionato. Può bastare? Verrebbe da dire: per lo meno il Napoli è ancora al primo posto da solo, nonostante Milan e Inter abbiano accorciato portandosi rispettivamente a -1 e -2, ma va da sé che il signor Luciano dovrà inventarsi qualcosa per tenere botta fino alla pausa di Natale. E mica soltanto lui: i sostituti del comandante Kalidou e compagni dovranno dare le risposte e la reazione che l’allenatore, da grande motivatore, ha già chiesto subito dopo il Sassuolo. E per il resto, beh, non resta che invocare un po’ di buona sorte