Giovedì al Maradona arriva il Granada: occorre rimontare le due reti subite all’andata per poter andare avanti in Europa League
I numeri, dannazione: o li dai o li leggi, standotene accovacciato in te stesso, senza lasciarti distrati dalla pancia, che borbotta. Dodici sconfitte stagionali, otto in campionato, la Coppa Italia ch’è sfilata via ormai da una settimana e oltre e l’Europa League che può sparire, ma soprattutto quel quarto posto che concede aria pura, mentre si è costretti a vivere nella bolla: si sta scomodi nel divano di casa, a riguardar le stelle che ora sfilano lontano e lasciano scia di malinconia. Aurelio De Laurentiis a Bergamo ha scelto il silenzio per sé e anche per i suoi, lasciando che Gattuso dribblasse i microfoni e i taccuini e tenesse rigorosamente in ghiacciaia qualsiasi sua considerazione più o meno spinta: c’è così tanta brace intorno al Napoli, che un uomo-comunicazione ha dovuto prendere un bicchiere pieno d’acqua per spegnere quel pericolo di incendio che ancora s’avverte.
C’è anche il gelo in una stanza, e non è neanche una novità: è da Verona in poi che ormai il rapporto si è frantumato, né hanno potuto incollarlo i tweet ad uso e consumo d’una serata. Ma De Laurentiis e Gattuso non hanno granché da dirsi, qualche frase se la sono scambiata alla vigilia della semifinale di Coppa Italia, poi hanno smesso di avere contatti, anche telefonici, che si sono inizialmente diradati e infine spenti: il contratto dell’allenatore andrà in scadenza a giugno, la tentazione di anticipare il divorzio ha conosciuto momenti peggiori, ed ora soltanto un tracollo contro il Granadafinirebbe per spingere Adl a un intervento rapido e doloroso come un comunicato stampa per annunciare un esonero.