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Antonio Petrazzuolo: “Napoli, un inciampo troppo brutto per essere preoccupante, si volta subito pagina restando uniti per il bene della squadra: “Tutto per lei”

Fonte: NapoliMagazine

NAPOLI – Troppo brutto per essere vero, siamo tutti d’accordo. L’inciampo del Napoli al Maradona, contro i rossoneri di Pioli, non ammette comunque scuse. Perdere 4-0 in casa è stato certamente mortificante, soprattutto perchè non si è vista una reazione dopo nessuno dei 4 gol incassati. Vittoria, dunque, meritata del Milan, senza se e senza ma. La squadra partenopea è apparsa totalmente sfasata, riuscendo a sconfessare tutti i suoi punti forti: da Kim e Rrahmani (in bambola durante le reti rossonere), passando per Lobotka (accerchiato) e Zielinski (un sussulto centrale di sinistro), nessuno e’ riuscito a brillare e ad incidere. Lo stesso Kvara, al di la’ di qualche dribbling ubriacante, non ha inquadrato i pali. Tra le pochissime note positive ricordo solo un tiro di Mario Rui, che non ha sorpreso Maignan sul suo palo, oltre alla caparbieta’ di Anguissa e ad un paio di guizzi di Lozano e Raspadori, ma per il resto prestazione da dimenticare per tutti. Subentrati inclusi che, col risultato gia’ compromesso, hanno potuto fare ben poco. Simeone, nel difficile ruolo di “vice Osimhen”, è stato poco servito. Probabilmente bisognava variare prima qualcosa dal punto di vista tattico, nella disposizione degli uomini in campo, ma e’ facile dirlo a bocce ferme. Certo, resta vivo il concetto che in una stagione del genere una macchia cosi’ la si poteva evitare. Tocchera’ infatti a Spalletti far reagire tutti, a partire dalla difficile trasferta di Lecce, dove ci si augura di non avvertire troppo la mancanza di Victor. In Champions si vedra’ un Napoli diverso, ma anche in campionato non bisogna perdere la bussola fino a quando non sara’ certo il tricolore che tutti attribuiscono agli azzurri gia’ da diversi mesi (in attesa della matematica certezza). Il tutto mentre sugli spalti e’ andata di scena una spiacevole rappresentazione delle proprie ragioni, che non hanno certamente aiutato la squadra in evidente difficoltà. Ecco, chi mi conosce lo sa, non vado ospite in tv da diversi anni per una scelta personale. Tra le poche eccezioni che mi concedevo c’era sempre, in concomitanza con la pausa per le Nazionali, una presenza a “Corner” su Tele Akery dai miei amici Michele Sibilla, Nello Odierna e Pasquale D’Angelo. E soprattutto quest’ultimo, nel raccontarmi il suo modo di vedere il tifo, mi ribadiva sempre un concetto: “Se qualcosa non ti sta bene è giusto protestare perchè si fanno sacrifici e si pagano i biglietti, ma prima di tutto viene il bene della squadra”. E proprio su questa seconda parte del pensiero di Pasquale mi piace soffermarmi. Se una protesta, durante la partita, non aiuta il rendimento dei ragazzi è giusto proseguirla? Purtroppo non abbiamo la riprova, ma magari un aiuto in piu’ per favorire una reazione in campo (anche inconsciamente) gli azzurri l’avrebbero avvertita. Prima e dopo il match ci sono tanti mezzi per comunicare il proprio dissenso, com’e’ accaduto anche fuori al Maradona con la manifestazione delle bandiere sventolate in un clima di massima serenità. Cio’ che dispiace vedere e’ che tifosi, nello stesso settore, debbano arrivare allo scontro per far “valere le proprie ragioni”. Non e’ cosi’ che si vince, sugli spalti e sul campo. Le bandiere, i megafoni e i vessilli, come negli anni d’oro di Maradona, sono simboli che hanno regalato alla storia immagini indimenticabili. Non è probabilmente con un coro contro ADL, o come hanno fatto i tifosi del Milan (inspiegabilmente bersagliando Politano), che si ottiene un risultato concreto. Anche perche’ mentre scorreva nell’aria tutto questo dissenso, con il contemporaneo contro dissenso degli altri settori dello stadio, si e’ perso di vista il bene primario: il Napoli che, sul terreno di gioco, stava perdendo e, di fatto, se n’e’ tornato a casa con una sconfitta più che rotonda. E’ un’annata straordinaria, con vittorie da record. Alla vigilia di un doppio impegno storico in Champions, contro il Milan, con una prospettiva che potrebbe diventare ancora piu’ rosea, e con un tricolore che va cucendosi sul petto di settimana in settimana, non va tralasciato il concetto essenziale, che è proprio a coloro i quali hanno a cuore il Napoli: sostenere i colori, sostenere la squadra, prima di qualsiasi altro aspetto. Che poi un ragionamento in piu’ lo si possa fare, per rendere tutti felici, è generalemente auspicabile. Ma senza dare una errata dimostrazione di se stessi. Per cui: si volta pagina e, come direbbe Spalletti, si va avanti uniti tra tutte le componenti perchè nessuno ti regala niente. “Tutto per lei”, non dimentichiamocelo. E pur sempre con in tasca un +16 sulla Lazio, un +20 sul Milan ed un +21 su Inter e Roma: non è affatto poco!

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