Notizie

“Napoli, chi nun tene coraggio non se cocca cu ‘e femmene belle”

Fonte:NapoliMagazine

NAPOLI – Il punto ottenuto dal Napoli all’Olimpico contro la Lazio di Sarri non ha entusiasmato più di tanto. Nessun tiro in porta degno di nota, se non un destro svirgolato dal subentrato Gaetano, con pochi rischi corsi in difesa. Cinicamente, resta un buon punto, se non ci fossero stati i disastri accumulati nelle prime venti partite. Una vittoria (che poi è questo lo scopo del gioco) avrebbe avuto tutt’altro sapore, ma come alibi che si può concedere alla squadra restano le troppe assenze importanti. Con questo ragionamento aumenta chiaramente il giudizio negativo nei confronti di chi avrebbe dovuto far gol, per questo mi torna in mente il celebre detto napoletano “chi non tene coraggio nun se cocca cu ‘e femmene belle”. Deludente, seppur isolato e con un numero smisurato di giri a vuoto, il falso nueve Raspadori. Generoso Politano, diligente Zielinski anche se del tutto inconcludente non avendo mai piazzato un tiro in porta. Arrivare sulla trequarti e cercare il passaggino inutile per il compagno che a suo volta gira la palla indietro non serve a molto. Per questo motivo, ho apprezzato di più Gaetano, che almeno non appena gli è capitato il pallone tra i piedi ha provato ad inquadrare la porta. La disposizione tattica, abbottonata, catenacciara e per certi versi rinunciataria, scelta da Mazzarri ha dato i suoi frutti, dato che la Lazio non si è quasi mai vista dalle parti di Gollini, se non in occasione del nettissimo gol in fuorigioco (strepitoso per il gesto tecnico realizzato con stop e sforbiciata) di Castellanos. Ostigard (il migliore del reparto arretrato) meriterebbe, a mio avviso, maggior considerazione: al di là del gol salvato sulla linea, è l’unico che sa rendersi pericoloso di testa sui calci d’angolo in attacco e sa come difendere. Con la difesa a tre, comunque, va detto che è lievemente migliorato Rrahmani, niente di trascendentale ma tutto sommato efficace, mentre Juan Jesus (in attesa che torni Natan) qualche svarione lo concede sistematicamente (per stanchezza probabilmente, vedi il sanguinosissimo ed evitabilissimo fallo su Isaksen al limite dell’area di rigore). Compiti diversi, per Di Lorenzo e Mario Rui. Il capitano continuo a vederlo appannato, sbaglia appoggi e recuperi facili, mentre Mario Rui (orfano di Kvara) resta un punto fermo. A questo punto proverei anche Mazzocchi, concedendo la fascia di capitano direttamente a Lobotka per meriti conquistati sul campo: non si ferma mai, corre, dà una mano a chiunque e si fa sentire dalla difesa alla trequarti. Mazzarri ha elogiato Demme, che continua a vivere ai margini della rosa: Diego, nei limiti del possibile, il suo lo fa sempre, anche se in precedenza aveva giocato appena 15 minuti contro la Salernitana, per non parlare del minutaggio striminzito della scorsa stagione. Ecco, in un’ottica del genere, avrei lanciato prima sul terreno di gioco Dendoncker come pure Ngonge, i cui approcci non mi sono dispiaciuti. Non serve tenere il freno a mano tirato con i nuovi innesti, altrimenti si rischia che finisca la stagione prima di vederli in campo. Mi auguro maggiore rapidità di inserimento (non appena avrà guadagnato una discreta forma fisica) anche per Traorè. Se poi Zielinski, o chi per esso, più che la conclusione continuerà a prediligere l’interminabile fraseggio, inizierei a provare di più anche lo stesso Lindstrom (essendo un tesserato del Napoli fino al 2028, a meno che non si decida di venderlo). Verranno tempi migliori, già a partire dal match col Verona, si spera, potendo contare nuovamente su Kvaratskhelia e Simeone, in attesa dei rientri dei colossi, finora a mezzo servizio, Osimhen ed Anguissa. Sempre se il loro buon cuore riuscirà a concedere ancora qualche piccola emozione ai tifosi della squadra per cui risultano attualmente tesserati, siccome il tempo di gongolarsi del tricolore è ormai sfumato a suon di figuracce susseguitesi dalle prime battute di questa stagione tremendamente incolore. E’ tempo di reagire. La classifica parla chiaro. E se gli arbitri non incidono, com’è accaduto stavolta con l’ottima direzione di Orsato, poi resta davvero poco a cui aggrapparsi. Tirate, segnate e divertitevi.

Condividi