NAPOLI – Il Napoli ha chiuso la sua stagione trionfale con 90 punti in classifica (28 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte). Numeri che rendono eterno questo gruppo, magistralmente guidato da Luciano Spalletti, l’allenatore che all’ombra del Vesuvio nessuno mai potra’ dimenticare, l’unico allenatore della storia azzurra con la cicatrice eterNa sul braccio (mostrata durante la sua ultima conferenza a Fuorigrotta). Due gol per liquidare la Sampdoria, con Osimhen su rigore (destro a fil di palo) ed un sigillo da fenomeno di Simeone (bellissima la dedica a D10S), il tutto senza dimenticare le lacrime commoventi di Quagliarella durante il riscaldamento pre partita. Tutto bello, tutto magico. Come la giornata che ha accompagnato quest’ultima di campionato, dall’atmosfera all’esterno dello Stadio, tra sciarpe, fumogeni azzurri, bandiere e fuochi d’artificio, e la successiva festa. Anche in quest’occasione, come nel post Napoli-Fiorentina, il club ha dato una dimostrazione di organizzazione e spettacolo. Dai momenti ludici con i comici, a quelli con cantanti e attori, un turbinio di emozioni esplose a raffica oltre la mezzanotte. Da capitan Di Lorenzo che alza la coppa dello scudetto al cielo, al lungo saluto di Spalletti, fino ad un “Pocho” Lavezzi (emozionatissimo) che ti ritrovi, con un sorriso colmo di gioia, nel ventre di quello che fu il suo stadio. E a tal proposito vi posso dire che abbracciarlo dopo qualche anno mi ha fatto sentire come quando anni fa la squadra lottava punto su punto, con gli altri due tenori Hamsik e Cavani: in fondo questa vittoria e’ anche la loro. La citta’ ha vinto, il Napoli ha trionfato. E dopo le medaglie e gia’ tempo di pensare alla prossima stagione. De Laurentiis ha sottolineato che Spalletti ci lascia in eredita’ una squadra fortissima e che il futuro e’ azzurrissimo. Tutto vero. Ed e’ proprio questo il momento più delicato: individuare la guida tecnica che possa gestire tutti gli elementi della rosa, senza scontentare nessuno, perche’ sara’ fondamentale affidare i Campioni d’Italia ad un uomo (prima di tutto) capace di entrare in totale sintonia con i singoli, ripartendo dal 4-3-3, il modulo che calza alla perfezione con le caratteristiche di questo team. Uno Spalletti 2.0 per intenderci. Che regalo per il successore di Lucianone trovare questo gruppo! Tutti amici, tutti tifosi di chi scende in campo. Il ciclo puo’ ancora proseguire. C’e’ voglia del bis, di non attendere altri 33 anni per un trionfo assoluto come quello appena andato in archivio. Piatto ricco, mi ci ficco. La palla passa ad ADL (che in questi giorni si e’ dedicato anima e corpo alla riuscitissima festa scudetto), e al futuro allenatore.
L’EDITORIALE – Antonio Petrazzuolo: “Napoli, 90 punti da paura, ed ora il bis con il nuovo allenatore!”
5 Giugno 20230

Fonte: Napoli Magazine
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