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PREPARAZIONE A DIMARO – Cercasi la perfezione, gli azzurri sotto torchio

Da Napoli Magazine:

Della squadra che fu di Sarri, Carlo Ancelotti ha tenuto a preservare soprattutto un aspetto: la capacità di palleggio. Dopo tre anni agli ordini dell’attuale allenatore della Juventus, il gruppo storico ha imparato bene, col duro lavoro e il meticoloso esercizio quotidiano, come gestire il pallone anche in situazioni di difficoltà e inferiorità numerica. Certo, per arrivare alla perfezione ce ne vuole, ed è per questo che anche in questi primi giorni di ritiro il tecnico di Reggiolo sta allenando questa dote del suo team.

 

INFERIORITA’. Quand’è che diventa più complicato avere il pieno controllo del pallone? In situazioni di inferiorità numerica. E’ per questo che nella doppia seduta di ieri – ma anche in qualche allenamento precedente – Carletto ha voluto simulare delle condizioni di gioco che potranno palesarsi anche in gara. A Dimaro abbiamo assistito ad una partitina volta al possesso del pallone, con due squadre composte rispettivamente da dieci e otto calciatori, senza portieri né da un lato né dall’altro. La cosiddetta partita a possesso, in cui le due squadre fanno tanta intensità in uno spicchio ridotto di campo, andando così a ricreare un contesto di pressione che spesso si verifica nelle gare ufficiali. “Giocate al massimo a due tocchi”, ha più volte urlato Davide Ancelotti, il cui occhio vigile ha accompagnato – insieme a quello di suo papà Carlo – tutti gli allenamenti della squadra. Il diktat è chiaro e la motivazione lo è altrettanto: quando più di un calciatore viene in pressing sul pallone, il Napoli non può permettersi di gigioneggiare e rallentare la manovra, altrimenti si rischia di perderlo. E’ un fondamentale che gli azzurri hanno ormai acquisito in pieno e lo dimostrano i complimenti arrivati dallo stesso viceallenatore azzurro nella seduta pomeridiana.

 

USCITA DAL BASSO. Nel calcio di oggi è fondamentale anche il ruolo del portiere in fase di possesso palla, nel triennio di Sarri l’abbiamo imparato alla perfezione. La modernità ha elevato l’importanza della tecnica individuale degli estremi difensori, tanto che sul campo di Carciato, oltre i classici esercizi su tuffi e prese alte e basse, i quattro goalkeepers azzurri sono stati impegnati anche con rinvii e smistamenti del pallone. Stando ai comandi di Nista, i preparatori hanno provato a riportare in allenamento alcune circostanze classiche di chi ama avere il dominio del gioco. Ad esempio, in diverse occasioni i portieri si sono ritrovati a dover gestire palloni sporchi e retropassaggi imprecisi (appositamente sbagliati dagli allenatori). Certo, spazzare via sarebbe una soluzione, ma Ancelotti vuole che non si butti quasi mai via la palla e che l’uscita dal basso sia pulita, a maggior ragione ora che la regola è cambiata e i difensori potranno stazione anche in area sui rinvii dei numeri uno, come sottolineato da lui stesso in conferenza stampa. Si chiama cura dei dettagli: è anche da qui che passa la bontà della stagione appena cominciata.

Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma

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