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Napoli-Juve 2-1: Gattuso affonda Sarri

di Pasquale Salvione

Cds
I gol di Zielinski e Insigne condannano il grande ex, fischiato al San Paolo. Inutile la rete finale di Cristiano Ronaldo (12ª in 8 partite)

Il miracolo di San Gennaro. Gattuso incarta Sarri e regala una meritata vittoria al Napoli nel posticipo con la Juve. Gli azzurri ritrovano un’anima, il feeling con il pubblico e tre punti che valgono oro per la classifica. Perde invece l’occasione di allungare in vetta la Juve, che perde la seconda partita in campionato dopo quella con la Lazio e resta solo a +3 sull’Inter. Gattuso l’ha vinta concedendo quasi niente ai bianconeri e capitalizzando le occasioni avute, una ricetta perfetta.

Una notte da dimenticare invece per Sarri. Non era difficile aspettarsi un’accoglienza ostile al San Paolo per lui, per tre anni idolo incontrastato del San Paolo e ora allenatore di una delle storiche avversarie azzurre: i fischi dei 40mila tifosi sono assordanti mentre il tecnico bianconero entra in campo e abbraccia il suo collega Gattuso prima di sedersi in panchina senza rivolgersi al pubblico. Sarri era stato pesantemente fischiato già all’annuncio del suo nome da parte dello speaker, in una serata che per lui non può essere come le altre.

La scelta del tridente pesante con Higuain preferito a Ramsey è un chiaro segnale che la Juve vuole approfittare delle frenate di Inter e Lazio. Gattuso però fa di tutto per concedere pochissimo ai bianconeri, chiedendo ai suoi grande concretezza in fase difensiva. I due esterni d’attacco, Callejon e Insigne, ripiegano sempre ad aiutare il centrocampo che, in fase di contenimento, diventa sempre a 5. Dybala fa il trequartista, il regista offensivo, lavorando fra le linee per trovare l’imbucata giusta. Ma di spazi ce ne sono pochi, perché il Napoli si difende con ordine e verticalizza con velocità quando c’è da ripartire. Nel primo tempo la Juve non impegna mai Meret, solo un lampo di Ronaldo che spara alto sulla traversa. Dall’altro lato solo ordinaria amministrazione per Szczesny chiamato in causa da un colpo di testa di Callejon.

Un problema fisico a Pjanic costringe Sarri a giocare la carta Rabiot a inizio ripresa, ma la sostanza della partita non cambia. Il Napoli si difende con ordine, la Juve va fatica a prendere il sopravvento. La monotonia la rompe Higuain, con il primo tiro in porta bianconero che arriva dopo 62 minuti. L’occasione però scuote il Napoli, che trova il vantaggio con Zielinski, bravo a insaccare dopo una respinta non perfetta di Szczesny su tiro da fuori di Insigne. Sarri prova a rimescolare le carte per rivitalizzare una squadra spenta e incapace di reagire: Bernardeschi e Douglas Costa per Dybala e Matuidi non danno la verve giusta per riequilibrare il risultato. E’ invece Insigne, con una mezza girata al volo, a regalare il raddoppio a uno scatenato Gattuso e un’esplosione di gioia ai tifosi del San Paolo. Lobotka, Elmas e Llorente nel finale consentono agli azzurri di gestire un risultato insperato alla vigilia. Solo per le statistiche il gol finale di Ronaldo, che trova la 12ª rete in 8 partite. Una rovesciata di Higuain bloccata da Meret chiude una sfida che vede il Napoli tornare a una vittoria in casa che mancava dal 19 ottobre.

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