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Gattuso: “Domani ci vuole testa e intensità, il Lecce può rappresentare una trappola”

Sito Ufficiale del calcio Napoli

“Domani ci vuole testa e rabbia agonistica. Voglio una squadra he giochi col veleno addosso”. Gennaro Gattuso parla alla vigilia del match contro il Lecce e conferisce tutta la sua carica in conferenza stampa. 

 

“Non bisogna pensare ad altro che alla gara di domani. Il Lecce è una squadra forte, in salute, allenata benissimo da Liverani. Per noi potrebbe essere una grande trappola”. 

“Dobbiamo andare in campo col coltello tra i denti, pensando che sia una finale perchè altrimenti rischiamo grosso”. 

“Ci saranno 40mila spettatori, c’è tanto entusiasmo dopo i successi ottenuti, ma questo per noi deve essere una carica e non deve rappresentare una insidia pensando che sia una sfida semplice”. 

“Bisogna affrontare il Lecce con cattiveria sportiva e tantissima intensità. Non sono frasi fatte, perchè vi assicuro che se la squadra non assume lo stesso atteggiamento avuto contro Lazio e Juventus ci troveremo in una situazione molto difficile”. 

Koulibaly è recuperato? 

“Sì, oggi facciamo ancora un allenamento, però se tutto va bene domani giocherà. Abbiamo finalmente a disposizione 4 centrali e quindi posso fare delle scelte di volta in volta”. 

Che impressione ha tratto dal match di Marassi? 

“Penso che se fosse finitia 2-2 sarebbe stata una mazzata tremenda perchè la gara l’avevamo dominata. Probabilmente se Quagliarella non avesse segnato quel gran gol sarebbe stata una gara senza storia. Però non siamo stati capaci di tenere saldamente il campo dopo il 2-1 e questo non mi è piaciuto”. 

“Dobbiamo essere più sicuri di quello che facciamo e non possiamo andare in paura solo perchè una squadra avversaria conqiusta un fallo laterale vicino alla nostra area e lo stadio urla. In questo bisogna migliorare come convinzione in campo”. 

“Non dobbiamo tremare alla minima insidia, ho chiesto alla squadra di palleggiare sempre, di avere carattere e fiducia. Abbiamo grosse potenzialità, il mio lavoro non è solo atletico ma anche tecnico. Se riusciamo sempre a ripartire palla al piede dal basso allora vedremo il vero Napoli”. 

Cosa teme del Lecce? 

“Intanto hanno un bravissimo allenatore, conosco Fabio Liverani dai tempi in cui allenavo il Pisa e lui salvò la Ternana in una situazione disperata. Credo che il Lecce abbia doti per metterci in difficoltà, la soluzione è quella di palleggiare e di tenere palla. Sempre fino alla fine, senza mai avere timore”. 

E’ un nuovo Napoli, qual è il segreto di questa risalita? 

“Il lavoro. I ragazzi mi hanno dato tutti grandissima disponibilità. Abbiamo cambiato sistemi di allenamento e contestualmente anche variato il modulo. Voi fate i complimenti a me, ma il merito è tutto della squadra. Adesso però comincia il difficile, io sono sempre all’erta perchè ho paura che possiamo avere ricadute”. 

“Con la Fiorentina abbiamo toccato il fondo, da quel momento siamo ripartiti e ora bisogna proseguire. Ho un gruppo forte che mi diverte tantissimo allenare. Per me il futuro è oggi, perchè è un orgoglio essere l’allenatore del Napoli”. 

Crede alla qualificazione in Champions?  

“Sono sincero e vi dico che credo a questa squadra e alle nostre potenzialità. Sono curioso di vedere come sapremo affrontare i prossimi mesi, tutto è ancora possibile. Però, ribadisco che ora la testa è solo alla partita di domani. Molti potrebbero dare l’impegno per scontato. Sarebbe un grave errore. Il Lecce è ua trappola e noi per superarla dovremo essere concentrati come se giocassimo una finale”. 

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