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CdS-Spalletti e l’accusa di pagliaccio: “Ci sono club seri e poi c’è lo Spartak”

L’allenatore dei partenopei in conferenza stampa in vista della Lazio: “Sarri avversario difficile. Maradona? Senza di lui c’è smarrimento”

NAPOLI – Luciano Spalletti è ben carico in vista della sfida che vedrà il suo Napoli contro la Lazio, domani sera allo Stadio Maradona. Dopo un pareggio e due sconfitte tra campionato ed Europa League, non sono ammessi altri passi falsi agli azzurri, che arrivano al match con i biancocelesti privi di molte pedine importanti: “La rosa è di un certo livello – precisa Spalletti in conferenza stampa –già nelle prime partite era fuori Mertens per l’operazione, a centrocampo erano in pochi per tre partite e abbiamo fatto ciò che volevamo. E’ chiaro che da queste risposte si darà un’impronta al cammino che vogliamo fare. Noi però non dobbiamo dimostrare niente, innervosirci o avere qualcosa da ribaltare, dobbiamo lavorare ogni giorno in maniera seria, quella è la soluzione. Dobbiamo essere superiori a ciò che s’è proposto la volta precedente, senza farci condizionare. E’ chiaro che se andiamo lì a Mosca, sapendo del clima del meteo e dello stadio, perché sono una grande realtà nel loro contesto, e poi prendiamo una situazione dopo 30 secondi, il primo che deve fare un esame sul lavoro sono io. Bisogna capire ciò che arriva ai singoli calciatori, è più importante a volte un silenzio per ritrovare il comportamento anziché frasi fatte”.

Il ricordo di Maradona

All’allenatore del Napoli viene chiesto un ricordo personale di Diego Maradona, a un anno dalla sua scomparsa: “Maradona è sempre nei pensieri dei calciatori, non solo dello sportivo per averlo ammirato, ma ci sono anche calciatori che vorrebbero ripercorrerne la grandezza, anche nelle canzoni che cantano. In ritiro, in una cena, sono venute fuori anche le canzoni di Diego. In sintesi io dico che non importa capire se è stato un buon esempio o meno, il più grande numero 10 o no, ma ciò che è fondamentale è il vuoto che ha lasciato, la sensazione di spazio lasciato al niente, lo smarrimento totale che non si era mai visto nella storia del calcio. Ed è riduttivo parlare solo di storia del calcio, è stato il più grande di tutti, ci ho giocato una volta contro e ricordo benissimo cosa creò come difficoltà. Per capire la sua anima, va ascoltato quando cantava forse di più che visto in campo. La grandezza è come faceva sentire gli altri, quanto li faceva diventare grandi“.

La polemica con lo Spartak

Il discorso poi si sposta sulla mancata stretta di mano all’allenatore dello Spartak Mosca e alle accuse di essere un pagliaccio arrivate a Spalletti dal club russo: “Vedo questa passione nel voler farmi cambiare, ma io non ci tengo, mia mamma a 90 anni mi dice non cambiare. In Russia ci sono stato, ci sono persone vere che hanno un comportamento serio. Ci sono società serie, che sanno stare nel calcio europeo, e poi c’è lo Spartak che può fare ciò che gli pare, è diverso dalle altre. A chi non mi saluta correttamente ad inizio partita, le offese si fanno di persone e non dai tweet o nelle conferenze. Si fa come si ho fatto io, di persona, ma interessa ad alcuni per dire che sono nervoso o altro, mentre ad altri non interessa a nessuno che i giocatori dell’Inter mi hanno abbracciato alla fine mentre tutti dicono che s’è fatta confusione nello spogliatoio, oltre ai dirigenti e gente che lavora dietro le quinte. Quello non è interessato a nessuno“.

 

Spalletti, Sarri e l’assenza di Osimhen

Della sfida a Sarri e alla Lazio, dice: “Sarri è un avversario difficile, qui l’hanno visto come organizza il gioco collettivo, tenendo la squadra corta, con la ragnatela di passaggi stretti, la percezione di dove si può far male. Loro stanno anche bene per come si sono mostrati in settimana e sarà una partita vera, di livello“. Il Napoli dovrà rinunciare a lungo a Osimhen, infortunato: “E’ un giocatore unico, ha tutte le qualità, caratteristiche, è completo, deve migliorare e raffinare la tecnica, ma poi le altre ce l’ha tutte, è difficile trovarne altri. Mertens tecnicamente e nel posizionamento non sbaglia, ma se deve fare uno strappo di 70 metri o saltare di testa e tenere palla è diverso, ma se gli capita una palla e tira la mette dove vuole. Si perdono delle caratteristiche, se ne prendono altri, ma conta essere al top per ciò che abbiamo in campo. Petagna ne ha altre ancora, siamo assortiti bene, per ora si lavora correttamente restando tranquilli“.

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