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Benitez: “Spero vinca il Napoli. Ho allenato CR7 ma voglio esultare con i tifosi napoletani”

Napolipiu Rafa Benitez parla di Napoli-Juve, finale di coppa Italia. Benitez ammette che farà il tifo per gli azzurri e si augura di esultare con i napoletani.

Il Napoli degli ultimi anni è sicuramente figlio di Rafa Benitez, l’allenatore spagnolo ha costruito la squadra che con Sarri ha incantato l’Europa. Al corriere dello sport, Rafa Benitez, con un pizzico di nostalgia, ha parlato della sua esperienza aNapoli e della gara contro la Juventus.

BENITEZ SU NAPOLI JUVENTUS

«Visto il mio passato e conosciuti i miei sentimenti, io sto con il Napoli. Ho grande rispetto per la Juventus, club che ha Storia indiscutibile, ma i miei due anni partenopei restano indimenticabili. Città meravigliosa e bellissima, pubblico eccezionale, caldo come pochi: spero che il destino sia con loro».

«Per me partono sempre alla pari, nonostante ci sia comunque una delle due che deve essere considerata favorita. A Doha, per esempio, lo era la Juventus e vincemmo noi. E magari anche stavolta, vedendo i valori, il pronostico spingerebbe a dare legittimamente qualche chanches in più ai bianconeri. Ma in una gara secca, le condizioni cambiano in fretta ed a modificarle possono anche essere quelli che solitamente definiamo dettagli».

L’ULTIMO TRIONFO DEL NAPOLI È IN QUEL DICEMBRE 2014, CON BENITEZ IN PANCHINA.

«Il penultimo a Roma, in finale di Coppa Italia, con la Fiorentina, in una notte senza gioia, perché sapemmo ciò che era successo prima della partita e venimmo informati dopo delle difficili condizioni di Ciro Esposito, che poi sarebbe morto un mese dopo. Ma ho impresso l’accoglienza a Napoli, al rientro, i poliziotti che sul treno ci chiedevano un selfi e o una foto, quella necessità di essere felici che cogliemmo negli sguardi».

LA VITTORIA DI DOHA

«La Supercoppa dà una dimensione più ampia e poi quel successo lo celebrammo su un palcoscenico internazionale. Dal punto di vista tecnico, penso che giocammo una gran partita contro la Fiorentina, all’Olimpico; ma da quello mediatico e anche ambientale, visto che eravamo in prossimità del Natale, fu più fashion il trionfo in Qatar, che ebbe anche modo di regalare il pathos dei rigori. Insomma, ci furono tutti gli ingredienti per arricchire quella notte e poi, non devo certo ricordarlo io, per i napoletani battere la Juventus dà un sapore particolare».

BENITEZ SU SARRI E GATTUSO

«Sarri e Gattuso sanno come prepararla, ognuno seguendo il proprio istinto e le rispettive filosofie. Ci vuole cuore, vero, ma servirà soprattutto tanta testa, per riuscire a concedersi l’equilibrio necessario per non smarrirsi. La voglia di vincere ce l’hanno entrambe e anche le motivazioni ed allora bisogna indugiare sui particolari».

CRISTIANO RONALDO O MERTENS, DYBALA O INSIGNE?

«Le partite non sono sfide personali, però è chiaro che chi ha talento ha maggior possibilità di occupare la scena e di imprimere una svolta. Ci sono personaggi di enorme qualità ovunque e fatico a preferirne uno all’altro: se posso sbilanciarmi, e che nessuno si arrabbi, io spero che sia azzurro l’uomo del match».

 IL NAPOLI DI OGGI È ANCORA FIGLIO DI QUELLO CHE LEI COSTRUÌ TRA L’ESTATE DEL 2013 E IL 2014.

«Ho trovato un club che con Mazzarri aveva fatto già molto bene e che però voleva avere un respiro ancora più internazionale. Fui assecondato da Aurelio De Laurentiis, con il quale il rapporto è rimasto di enorme affetto, e fu altrettanto bravoBigon, il direttore sportivo. Prendemmo subito Mertens, che era stato già scelto da Riccardo e mi venne proposto immediatamente, poi acquistammo Callejon, Higuain, Albiol, Reina e Zapata… Sarebbero arrivati più tardi Koulibaly, Ghoulam, Jorginho»

BENITEZ SU NAPOLI

“Napoli è stata casa mia per due anni. L’ho girata tutta, ne ho ammirato la sua storia, la sua cultura, i suoi tesori, la sua sensibilità. E’ una città che ti entra dentro e non ti lascia più. E l’Italia mi è cara, vero”.

E DOPO UN NAPOLI-JUVENTUS, CON GOL DI CACERES IN FUORIGIOCO, LE VENNE UNA FRASE CELEBRE:

«Ci può stare. Per allentare la tensione, meglio un pizzico di humor inglese».

RAFA BENITEZ VEDRÀ NAPOLI-JUVE?

«Sarà piena notte ma non posso farne a meno. Ho appena fatto riparare il televisore, sono riuscito a guardare anche le immagini salienti delle semifinali. E poi per me questo è anche studio. Però, in questo caso, è sentimento»

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