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Meret, il Napoli ha avuto ancora una volta ragione. Un anno fa il tema era: tornerà mai a giocare?

Il napolista
A Salisburgo è stato l’altro protagonista (con Mertens). Adesso ci si chiede perché giochi Donnarumma e non lui in Nazionale. Eppure dodici mesi fa lo davano per finito (con accuse al club, of course)

Meret, il Napoli ha avuto ancora una volta ragione. Un anno fa il tema era: tornerà mai a giocare?
Hermann / KontroLab

 

Quella sua parata bassa che io non gliel’ho detto mai però ci andavo matto

Adesso in tanti si chiedono se non meriti lui il posto da titolare in Nazionale al posto di Donnarumma. Eppure solamente un anno fa, si parlava e si scriveva di Meret come di un oggetto misterioso. Spesso vittima di infortuni. Già era arrivato a Napoli con questa nomea, aveva avuto un infortunio alla spalla. Poi si ruppe il braccio a Dimaro, nei primi giorni del ritiro, vittima di un infortunio di gioco. Un ragazzo della Primavera non saltò e gli rifilò un calcio. Poi un lungo percorso di guarigione. Allora, solo dodici mesi fa, il dibattito era un altro: tornerà a giocare? E in quali condizioni? La spesa valeva l’impresa? Di questo si parlava. “Il Napoli ha investito 25 milioni su un atleta che forse non ha la struttura fisica adeguata, e che ha appena tredici presenze in Serie A”. Come al solito, anche in quel caso – come sempre – Napoli si lasciò trascinare dal gorgo dell’autolesionismo. “Ha difficoltà nel processo di calcificazione”. E altre spifferi simili.

E come al solito, anche in questo caso, ha avuto ragione il Napoli. Che, a dispetto di tante voci, lo fece esordire l’8 dicembre contro il Frosinone. Prima presenza con il Napoli. E alla seconda compì il primo prodigio. La prima grande parata. Nel finale, su calcio d’angolo. Colpo di testa sul primo palo e lui ci arrivò. Nove portieri su dieci non ci sarebbero arrivati. Ed era appena l’inizio.

Carlo Ancelotti, che anche di portieri si intende – fu lui a dare fiducia al giovane Buffon, a farlo giocare titolare col Parma, scalzando Bucci – ha optato per un’alternanza ragionata con Ospina. Per dare a Meret il tempo di assestarsi, di crescere senza troppe pressioni. Crescere in una piazza come Napoli non è proprio l’ideale. Soprattutto per un portiere. Se sbagli, dietro di te non c’è nessuno. C’è soltanto la rete.

Ha esordito in Champions quest’anno

Non aveva mai giocato in Champions prima di Napoli-Liverpool di quest’anno. Quando salvò il Napoli e Manolas che con una svirgolata servì un assist a Salah. L’egiziano mirò l’angolino basso, e lui ci arrivò. Un’altra parata bassa. Proprio come ieri sera. Quella a sinistra. Ieri sera a destra.

Quelli del Salisburgo già lo conoscevano. Lo scorso anno, nei minuti finali, salvò due volte il risultato con altrettante parate basse. Lui che è alto un metro e novanta. Ovviamente non sono state solo rose e fiori. Ci sono due nei nella passata stagione. Il posizionamento della barriera contro l’Arsenal, a Napoli. All’andata evitò il tracollo, invece, con parate straordinarie. E poi la discussa uscita su Cristiano Ronaldo che cadde come se fosse stato colpito da una fucilata. Lì si può discutere. Ancelotti si arrabbiò, per lui Ronaldo si era allargato il pallone, non era chiara occasione di rete e quindi niente espulsione. Andò diversamente.

Oggi ha 22 anni e mezzo. Quest’anno il numero uno è lui. Non è più in condominio, anche se  Ospina avrà il suo spazio. E lui ha tolto fugato ogni dubbio sulla sua completa guarigione. Lo ha fatto col Liverpool. Ll ha fatto a Torino su Anzaldi. E ieri sera, quando è diventato un incubo per gli austriaci.

Oggi ci si chiede perché in Nazionale giochi Donnarumma e non lui. Un anno fa, invece, come abbiamo visto, si discuteva di altro. La Nazionale è nelle mani di Roberto Mancini. Saprà lui cosa fare. Per il Napoli l’importante è aver avuto l’ennesima conferma dell’eccellente lavoro che da anni viene svolto in sede di calciomercato. Nessuna società avrebbe avuto il coraggio di investire 25 milioni per un portiere promettente ma considerato fragile fisicamente. Così come nessun club ha avuto il coraggio di puntare trenta milioni per Fabian Ruiz. E c’è ancora qualcuno che dice che il Napoli non rischia.

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