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CdS-Napoli, Zielinski è l’asso di Spalletti

Da pochi giorni Piotr ha raggiunto i compagni nel ritiro di Dimaro: il trequartista polacco è l’ideale nel 4-2-3-1 del tecnico toscano

In questi giorni può e anzi deve limitarsi a lavorare in palestra e a macinare chilometri, così da mettersi al più presto in pari con i colleghi, ma tra un po’ Piotr Zielinski dovrà cominciare a volare alla sua maniera: come ha già dimostrato di saper fare, ma possibilmente con maggiore continuità rispetto al passato recente. Fatto sta che Piotr c’è: è arrivato a Dimaro lunedì, con un ritardo autorizzato di quattro giorni rispetto al resto del gruppo, e ieri dopo aver cominciato a respirare l’aria delle Dolomiti s’è armato di lena buona, ha allacciato le scarpe e ha cominciato a correre.

Zielinski lavora con il preparatore. Dopo l’Europeo è anche diventato padre

E poi ancora: bisogna smaltire le tossine dell’Europeo, una coppa vissuta con la Polonia per una parentesi breve e anche amara, e le emozioni di un periodo che per la prima volta lo ha visto all’opera nella partita più bella e impegnativa di sempre: nel ruolo di papà. Il suo ruolo nel Napoli, invece, sarà quello che gli ha ritagliato Gattuso dopo una vita da mezzala sinistra: il trequartista. L’uomo a ridosso del centravanti: con tutte le dovute proporzioni e differenze, un po’ quello che faceva Perrotta nella Roma di Spalletti. Il miglior Perrotta di sempre. Già: dopo anni di sali e scendi, anche Piotr spera che con il signor Luciano venga fuori una volta per tutte il miglior Zielinski di sempre. E allora, i giri di campo: ieri ne ha collezionati tanti, davvero un bel po’ insieme con il preparatore atletico Sinatti. Una serie, una raffica e poi via di palestra: del resto bisogna accelerare e colmare il gap rispetto al resto della squadra. Un divario atletico neanche eccessivo, considerando che tutto sommato è arrivato in ritiro pochi giorni dopo l’inizio, ma dalla fine di maggio in poi la sua vita è stata piuttosto frenetica. Anzi, a dirla bene è cambiata radicalmente: il 29 maggio, sei giorni dopo la delusione Champions e nel bel mezzo della preparazione dell’Europeo con la Nazionale polacca, sua moglie Laura ha dato alla luce a Varsavia un cucciolo di nome Maksymilian. Detto Max: da quel giorno, in mezzo al mare di un Europeo abbandonato anche piuttosto in fretta, è stato un susseguirsi di foto tenerissime esibite con fierezza legittima a mezzo social, notti complicate e per finire un battesimo andato in scena a ridosso della partenza per Dimaro.

 

Napoli, il polacco giocherà “alla Perrotta”

[…] Per la posizione che è destinato ad occupare nel 4-2-3-1, tra l’altro, il parallelismo con Perrotta è stato consequenziale: e mai Perrotta fu migliore di quello ammirato nella Roma del signor Luciano. Sia chiaro: ogni giocatore ha caratteristiche precise e una storia e anzi fa storia a sé, però giocando un po’ d’anticipo e un po’ di fantasia si potrebbe anche immaginare di rivivere una saga del genere. Magari migliore. Magari, a 27 anni compiuti, la migliore di sempre.

 

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