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CdS-Napoli, Insigne non si muove: ora attende una chiamata

Il capitano potrebbe iniziare la stagione senza rinnovo con la prospettiva di un divorzio difficile da gestire

di Antonio Giordano

CASTEL DI SANGRO – Quando mancano (appena) 323 giorni al d-day, che poi sarebbero 7.752 minuti, e mentre la lancetta scorre via velocemente e finisce per inghiottire il tempo, Lorenzo Insigne, sa bene di avere dentro di sé uno ed un solo desiderio, ripetutamente espresso: «Restare a Napoli, a vita, con la fascia di capitano». E vabbé, ci saranno anche silenzi da riempire, sistemando parabole arcuate nell’orizzonte vuoto, ma senza dirlo a nessuno, se non allo specchio, lo scugnizzo ha scelto di evitare i tormenti esistenziali, quei “tiraggiro” che proprio a lui non possono creare imbarazzo, smettendola di porsi sempre la stessa, ossessionante domanda sul proprio futuro. (…)

 

Insigne aspetta Adl

Intorno, in questo mercato che sa di poco e persino di nulla, si rimane soffocati dalla vaghezza del mercato, dalla scelta di evitare contorsionismi e di godersi, finché possibile, il focolare domestico: Napoli, per Insigne, è un cordone ombelicale al quale aggrapparsi ad oltranza e finché sarà possibile, è un panorama in cui perdersi da casa, è la tentazione di specchiarsi nelle acque di un mare dal quale non c’è intenzione di staccarsi. Per questo, e anche per altro, Insigne aspetterà che Adl s’avvicini – prima o poi – el’inviti insieme al suo procuratore, Vincenzo Pisacane, a prendersi un caffè, a scambiare due chiacchiere, lasciando che quella frase («se mi dirà che si è stancato e vuole regalarsi un giro per l’Europa, allora andar via sarà stata una sua decisione») rappresenti un soffio d’aria per sparpagliare i fogli del contratto sul tavolo. (…)

 

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